British Vogue & Vogue Italia: le nostre opinioni sui nuovi Editor-in-Chief

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Vogue Podcast

Nel quarto episodio del Podcast di Glam Observer, io e Emmanuelle parliamo di Vogue UK e Vogue Italia. La conversazione è nata perchè ora su internet stanno girando le immagini della prima copertina di Vogue UK sotto la direzione di Edward Enninful, nuovo direttore creativo e secondo uomo alla guida di Vogue, dopo la nomina di Emanuele Farnetti per Vogue Italia.

È la prima volta che ci sono due uomini alla guida delle riviste più influenti nella moda e, nell’episodio, esprimiamo le nostre opinioni a riguardo.

Partiamo da Franca Sozzani. Ricordo ancora che ero a lavoro, durante le prime settimane di stage quando lessi la notizia online. Rimasi sconvolta e avvisai subito le mie colleghe. Franca Sozzani è stata direttore di Vogue Italia per un quarto di secolo e rimasi colpita da una sua intervista che lessi tempo fa, nella quale affermava (non ricordo precisamente le parole) che noi donne abbiamo più carattere degli uomini, semplicemente solo perchè siamo in grado di fare più cose contemporaneamente, che un uomo non farà mai, siamo mamme, mogli e boss. Inoltre lei affermava che non basta semplicemente dire che siamo femministe, ma agire e comportarsi come tali è l’unica cosa che fa la differenza.

Franca era anche l’unica editor-in-chief di Vogue ad avere un suo blog che aggiornava tutti i giorni.

L’arrivo di Emanuele Farnetti si è percepito, già al tatto la carta è diversa e con la vista si nota subito uno stile differente. Ma, personalmente a me piace. Lo trovo più moderno del solito layout di Vogue e trovo gli articoli più semplici da leggere come impostazione grafica. Le foto e la qualità degli articoli sono sempre quelli rinomati di Vogue, ma le differenze mensionate sopra fanno veramente la differenza e sono il segno del cambiamento. 

Ho chiesto poi ad Emmanuelle cosa ne pensasse lei, che abita a Londra, di Edward Enninful. Erano tutti curiosi di vedere la sua prima copertina nell’edizione di Dicembre. Edward Enninful è anche lo stylist della nuova edizione del calendario Pirelli 2018. Io penso che farà un bel lavoro, e che sono curiosa di vedere le novità. Emmanuelle invece si domanda se, una rivista così conservatoria come Vogue, gli lascerà la libertà di fare tutto ciò che è in grado di poter fare. 

Solo il tempo potrà rispondere ai suoi dubbi.

Proseguiamo la nostra conversazione chiedendoci quali sono le nostre riviste preferite. Leggo Vogue da sempre, ma confesso di non aver acquistato ogni numero, ma solo quelli che ritenevo interessanti come il numero di Settembre ad esempio, o perchè comprare riviste fa parte del rituale di relax del weekend. Da quando lavoro full-time per Glam Observer mi sono registrata a diversi abbonamenti di riviste, per restare aggiornata costantemente, prendere spunto e capire come scrivono i giornalisti di moda, e tra queste c’è anche Vogue quindi arriva in ufficio ogni mese. Non riesco a leggerlo mai tutto e soprattutto oggi, con la versione digitale, ammetto che quella fisica si acquista semplicemente perchè in foto viene benissimo e perchè sulla mensola e sulla scrivania sono un perfetto accessorio d’arredo. 

Emmanuelle non ha sempre letto Vogue, è solo da quando ha iniziato a lavorare nella moda che per informarsi acquista la rivista. Lei preferisce i libri o le riviste di storia o persino quelle gratuite che sostiene hanno dei contenuti a volte anche migliori di Vogue.

Io preferisco decisamente leggere le news online, mi piace tenere fra le mani una rivista ma non posso aspettare un mese per poter leggere una notizia. Adoro quindi le newsletter quelle informative che ricevo dai miei siti preferiti e che mi permettono di restare informata senza dover per forza visitare ogni sito, ma semplicemente controllando la mia posta.

I miei siti preferiti sono:

BusinessOfFashion

Fashionista.com

Coveteur

Man Repeller

Garance Dorè

e mi mantengo aggiornata su bloglovin dove seguo diversi beauty, fashion e lifestyle blog.

Per idee di outfit invece, mi basta aprire Instagram. 

Alla fine della conversazione entrambe concordiamo che si nota che ormai siamo decisamente una generazione digitale e riguardo il futuro delle riviste, se Emmanuelle è rimasta male per la chiusura di Teen Vogue, io penso che il problema è che tutti ci informiamo tramite internet e che le riviste ed i giornali in generale sono ormai soltanto parte di un lifestyle. 

Qui trovate l’audio dell’episodio del podcast, per ora sono tutti solo in inglese ma traduciamo tutti i post trascrivendoli.

Nell’intervista Emmanuelle intendeva Simone Marchetti non Simone Farnetti :).

Cosa ne pensate di questo quarto episodio? Per ora gli episodi sono soltanto in inglese, ma trascriviamo e traduciamo ogni puntata. Potete iscrivervi al Podcast su Itunes qui e per tutti coloro che non hanno un iPhone abbiamo anche il canale su Souncloud qui.

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