GO Team Chats: le nostre esperienze e considerazioni sugli stage nella moda

Una coversazione fra me ed Emmanuelle su cosa abbiamo studiato, cosa abbiamo imparato dal primo lavoro nella moda e sugli stage in generale
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Il terzo episodio del Podcast di Glam Observer è uscito fuori per caso. Volevamo sperimentare qualcosa di nuovo perciò un giorno io e Emmanuelle, abbiamo deciso di parlare un pò di come abbiamo iniziato a lavorare nella moda, compreso cosa abbiamo studiato senza avere delle domande pronte o un discorso preparato. Abbiamo acceso il registratore e abbiamo iniziato, ne è uscita fuori una conversazione che riteniamo interessante sugli stage nella moda in Italia e a Londra ed abbiamo deciso di pubblicarla per il terzo episodio del podcast perchè possa essere utile a tutti voi che volete studiare e/o lavorare nella moda.

Gli episodi del podcast sono soltanto in inglese per ora, ecco la trascrizione di questo episodio

  • Cosa abbiamo studiato

Giada: Laureata in Ingegneria Gestionale con Master in Luxury and Fashion Management

Emmanuelle: Laureata in Letteratura con Master in Relazioni Internazionali  

  • Cosa abbiamo imparato dal nostro primo stage

Giada: Lavorare nella moda non è solo glamour come si pensa. I guadagni sono il fine che guidano tutto il lato creativo. Se pensi che una collezione sia realizzata solo sulla base dei gusti dello stilista allora ti sbagli, ci sono tante analisi e ricerche e numeri dietro che guidano ogni collezione. Excel sarà il tuo migliore amico.

Emmanuelle: Lavorare nella moda non è facile però ora con internet è fattibile. Se dimostri grinta e creatività attraverso i tuoi progetti potrai farti notare. Non avere paura di non sapere, tante cose si imparano quando si è in azienda.

  • Le nostre opinioni sugli stage nella moda (compresi gli stipendi)

Giada: Lo stage va considerato come un proseguimento degli studi, quindi il lato economico è meglio tenerlo da parte ancora per un pò, come quando si andava all’università. Non aspettatevi di fare lo stage per iniziare a guadagnare qualcosa. Se sarete fortunati riuscirete a pagare l’affitto, ma ci sono anche molti stage senza retribuzione. Sono però la parte migliore del percorso di apprendimento perchè finalmente si capisce come funzionano le aziende. Inoltre credo siano un’ottima opportunità per capire cosa davvero ci piace. Magari il nostro primo stage è sul marketing e poi, stando in azienda e capendo effettivamente chi fa cosa, finiamo per scoprire che ci piace di più la finanza. Sono anche un ottimo modo per iniziare a fare le prime conoscenze, che in questo settore sono fondamentali.

Emmanuelle: Lo stage aiuta sicuramente a crearsi una rete professionale ed è il miglior modo per trovare un primo lavoro sia nell’azienda in cui si fa lo stage o sia in un’altra azienda. Se non è possibile trovare uno stage dove vivete, consiglio di vedere anche all’estero quali sono i criteri per essere assunto come stagista. Ovviamente andare all’estero per un tirocinio o lavorare senza paga significa essere ancora dipendenti dei genitori. Se avete la possibilità di lavorare d’estate o durante l’anno universitario per mettere qualche soldo da parte a tale scopo, fatelo. Lo stage è il miglior modo per far parte di un’azienda ed evita di farci inviare curriculum per ruoli che alla fine non piacciono. Ultima cosa, lo stage è fantastico per crearsi una rete professionale. Spesso se tutto va bene uno viene assunto dall’azienda in cui faceva il tirocinio oppure viene raccomandato dal manager ad un’altra azienda. Quindi è fondamentale dimostrare passione durante lo stage.

  • Fashion: Lato Business vs Lato Creativo

Giada: Quando da esterni si pensa alle varie carriere nella moda, le prime che vengono in mente sono sempre quelle legate al prodotto: stilista, stylist, fotografo. Ma la realtà è che l’industria della moda è un business e quindi ci sono tutte le figure legate all’amministrazione, gestione e finanza come in ogni altra azienda. Il mio primo lavoro nella moda non aveva a che fare con il prodotto e, come si deduce anche dai contenuti di questo blog, il business è la parte che più mi interessa nella moda. Mi affascina sapere e capire come funziona l’industria della moda. Anche se mi ritengo comunque una persona creativa, le mie illustrazioni di moda ne sono la prova.

Emmanuelle: Sarà perché vengo da un ambiente in cui si è più creativi, ma non ho mai avuto fiuto negli affari. È solo quando ho iniziato a lavorare nella moda che si è sviluppato (e si sta ancora sviluppando tra l’altro). La gente pensa sempre che occuparsi di social media significhi postare una bella foto o grafica ma non vede mai tutto il lavoro di analisi che c’è dietro per portare risultati. C’è tutta una strategia e tanto tempo passato su Excel a studiare e paragonare dati della settimana e del mese.

  • Studiare moda

Giada: Per lavorarci non è necessario frequentare un corso di moda. Le scuole di moda sono costose e ovviamente hanno il valore aggiunto, però se non ne potete frequentare una, credo che ormai grazie ad internet si riesce comunque ad imparare molto. I corsi online ad esempio sono un’ottima alternativa. Io ho frequentato su Coursera un corso della Bocconi sul lusso oppure un corso della Parson x Teen Vogue che trattava tutti gli aspetti dalla produzione al marketing, dal design allo styling….

Emmanuelle: La maggior parte della gente che conosco e che lavora nella moda non ha seguito nessun corso a tale scopo. E l’intervista della mia amica Kim che è Online Content Manager da A.P.C. lo dimostra bene. È solo da quando sono arrivata a Londra che ho notato quanta gente aveva studiato o seguito un corso in una scuola di moda. Ora anche se è possibile lavorare in quell’ambito senza una laurea di moda, penso che sia sempre utile perfezionarsi seguendo qualche corso. Se lavorate già alcune scuole offrono la possibilità di seguire corsi serali, estivi, oppure su internet.

  • Come lavorare nella moda anche se non si abita in città come Milano, Londra o New York

Giada: Le aziende sono purtroppo quasi tutte concentrate nelle grandi città della moda, però grazie ad internet oggi si possono fare tante cose. I social media danno una grande mano e se ben sfruttati possono anche assicurare un lavoro. Ad esempio se hai frequentato un corso di styling potresti aprire un sito web/blog o pagina Instagram e iniziare a mostrare di cosa sei capace, qualcuno potrebbe chiamarti per il tuo lavoro. E’ più o meno quello che ho fatto io. Prima di trasferirmi a Milano abitavo in Calabria e lì decisamente non ci sono possibilità di lavorare nella moda, così mi sono “creata” l’opportunità aprendo il mio primo blog sulla moda/beauty.

Emmanuelle: Il mio primo lavoro non era né a Parigi né a Londra né a New York. E non lo rimpiango. Mytheresa si trova a Monaco di Baviera, una città che pur trovandosi in una regione nota per le sue aziende di moda in Germania, non ha la popolarità delle capitali suddette. Pero’ direi che sono spesso queste aziende in città minori che permettono poi di trovare un posto a Parigi o New York. Non pensare che si debba sempre essere nelle zone centrali dove la competizione è dura. Potete anche cercare in altri paesi, ci sono tante aziende estere che usano l’inglese come prima lingua – ovvio però che parlare la lingua del paese è sempre meglio!

Cosa ne pensate di questo terzo episodio? Lasciateci i vostri commenti e opinizioni e diteci anche cosa vorreste leggere/ascoltare per i prossimi episodi. Potete iscrivervi al Podcast su Itunes qui e per tutti coloro che non hanno un iPhone abbiamo anche il canale su Souncloud qui

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