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Lavorare da Sephora – La carriera di Maria Mercedes

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Farvi scoprire come funziona il dietro le quinte del mondo della moda e del beauty è lo scopo di GO.

Volevo portarvi un esempio pratico di cosa significa lavorare nel beauty e in particolare in una delle aziende leader del settore: Sephora, il retailer francese parte del gruppo LVMH.

Chi passa ore ed ore all’interno del negozio beauty (mi dichiaro colpevole anche io) potrebbe pensare di intraprendere una carriera presso questa azienda. Diverse sono le figure professionali all’interno del mondo beauty e oggi voglio farvene scoprire una non proprio convenzionale ma molto interessante e affascinante. Maria Mercedes è Category Manager Make Up.

Nell’intervista ci spiega come è iniziata la sua esperienza nel beauty passando dalla figura di buyer presso La Rinascente, le profumerie Limoni e La Gardenia fino al suo ruolo attuale da Sephora.

Ci da anche preziosi consigli su cosa serve per lavorare presso Sephora e come ci si prepara per un colloquio!

1.     Cosa hai studiato? 

Al triennio CLEACC (Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione) e poi ho proseguito con una laurea specialistica chiamata ACME (Economics and Management in Arts, Culture, Media and Entertainment) entrambi in Bocconi.

Un ottimo connubio tra la mia passione per l’arte , la moda e il mondo della creatività, e il pragmatismo legato alle materie economiche. Riflette molto il mio modo di essere: molto pratica (sono un Capricorno! 🙂) ma con una passione sconfinata per tutto ciò che è arte e creatività.

2.Le tue prime esperienze non sono state nel beauty, come è stato poi il passaggio? Passione o un caso?

All’inizio ho fatto degli stage che mi hanno insegnato un metodo, una prima consapevolezza di quello che vuol dire “lavorare”. Il caso e la passione poi hanno fatto il resto. Sapevo che volevo entrare in un mondo più “creativo” e quando mi è capitata l’occasione l’ho colta al volo!

3.     Sei stata Assistant Buyer Cosmetics presso La Rinascente, di cosa ti occupavi? 

Ero di supporto a uno dei Buying Manager della divisione Cosmetica. Quindi le mie task erano diverse: dallo scouting per l’inserimento di nuovi brand, al contatto costante con i marchi del beauty, gestione di tutte le attività trade marketing come ad esempio giornate con make up artist, cabine skincare, etc. Un lavoro davvero vario che mi ha fatto scoprire e amare il beauty.

4.     Come funziona il processo di Buying nel campo della cosmesi? È in qualche modo legato alle campagne acquisti dell’abbigliamento con showroom, fashion week ecc…o ha completamente tempistiche e processi differenti?

I brand che hanno anche una fashion house di riferimento, sicuramente prendono spunto dalla collezioni che vediamo in passerella. Spesso le collezioni stagionali che chiamiamo ONE SHOT si legano proprio ai trend dettati dalla moda. Poi il mondo beauty ha dei trend tutti suoi e delle tempistiche diverse. Abbiamo moltissimi lanci di nuovi prodotti durante l’anno che vanno quindi aldilà del classico A/I e P/E. Inoltre il processo di Buying è differente: non ci sono showroom,  di solito il fornitore ci presenta il suo piano marketing (quindi un vero e proprio calendario in cui vediamo i focus e i lanci) e tocchiamo con mano i prodotti per poi poter procedere con l’emissione degli ordini.

5.     Hai lavorato in seguito come Buyer presso Limoni e La Gardenia. Che differenze hai notato rispetto a La Rinascente? 

Limoni e La Gardenia è un retailer prettamente beauty con una rete di negozi estremamente capillare sul territorio italiano, mentre La Rinascente è un mondo department store in cui convivono diverse realtà oltre al beauty (moda, gioielleria, design, food, etc). Una delle differenze più importanti è che nel department store ci sono i corner dei brand (a volte delle vere e proprie casette da quanto sono grandi 🙂 Il mondo retail inoltre è molto più “veloce”, tante decisioni da prendere con estrema velocità per poter battere i propri competitor.

6.     Spiegaci un pò di tecnicismi della carriera del buyer. Cosa sono sell out e sell through e cosa si intende quando si parla di garantire copertura e rotazione? 

Per fare il buyer bisogna avere una propensione all’analisi. Ci sono miliardi di file excel da compilare e analizzare per poter poi mettere in pratica una strategia. Quindi tanti cerca vert, tante pivot e formule a volontà 🙂 Sell out sono le vendite e sell through è lo smaltimento di un determinato prodotto. Bisogna essere in grado di comprare i giusti prodotti e le giuste quantità.

7.     Ora sei Category Manager Make up presso Sephora, è in qualche modo legato alla tua precedente esperienza di Buyer?Di cosa ti occupi e con chi lavori principalmente?

Il lavoro di category che ricopro al momento è un ruolo decisamente più “olistico”, lavoro  sempre a quattro  mani con tutti gli altri dipartimenti (dal marketing alla supply chain, dal finance alle risorse umane e così via) Ci sono molti tasselli da completare affinché un lancio o un brand sia di successo. Giusti prodotti, comunicati nel modo corretto, esposti nella maniera più efficiente e spiegato dalle nostre beauty advisor nel modo più comprensibile ed esaustivo possibile. Un lavoro complesso, di coordinamento tra persone…però alla fine…che soddisfazione!

8.     Sephora è una realtà ancora diversa dalle precedenti e parte del gruppo LVMH, come descriveresti questo ambiente?

Dinamico, veloce, innovativo, sempre pieno di idee e progetti incredibilmente interessanti che guardano al futuro. Sephora è sicuramente il player di riferimento nel mondo del beauty, credo sia fuori ogni dubbio. 🙂

9.     Cosa serve per poter lavorare in un’azienda come Sephora, oltre che la passione per il beauty? 

Grinta, passione per il prodotto, capacità analitiche, capacità interpersonali e la conoscenza dell’inglese in quanto comunichiamo costantemente con il nostro internazionale in Francia (quindi anche il francese è un plus) e con i brand che molte volte non hanno base in Italia e spesso nemmeno in Europa.

10.  Cosa consiglieresti a chi deve effettuare ora un colloquio con un’azienda di beauty? Come ci si prepara e cosa è meglio evitare di dire quel giorno?

Un consiglio che dò è quello di arrivare preparati. Nel caso di una realtà retail come Sephora: andare a visitare i negozi, guardare il sito, e fare un po’ di ricerca sui brand. Dimostrare interesse e preparazione è una delle cose che premio di più durante i colloqui. Quindi non c’è nulla che sconsiglio di dire, piuttosto concentrarsi sul dimostrare di essere proattivi e interessati.

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