Sara Catalano intervista

Come Sara è passata da uno Stage da Versace a Head of Online Content presso Al Tayer Group

Sara ha un visione a 360° della moda, è una persona sia creativa che di business, l’abbiamo intervistata per scoprire la sua storia
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Sara Catalano intervista

Poche persone possono vantarsi di aver incontrato manager qualificati nel corso della loro carriera. Io ho avuto la fornura di conoscere Sara Catalano. Quando iniziai a lavorare da Mytheresa, lei era Chief Product & Sub Editor e durante i miei ultimi giorni li, lei stava per diventare Content & Campaign Strategist. Oggi vive a Dubai ed è Head of Online Marketing per Al Tayer Group, la compagnia degli emirati che opera anche nel lusso come il più grande retalier dei grandi marchi (Armani, Balenciaga, McQueen…) Il profilo di Sara mi ha sempre interessato. Laureata in Business Administration, ha iniziato a lavorare nel lato creativo/editoriale della moda, prima di concentrarsi sul lato strategico e del business.

La sua storia mi affascina perché ha una visione a 360° della moda, una qualità che pochi hanno. Di solito si è o creativi o più orientati al business, è raro trovare una persona che sappia unire sia il lato creativo che quello strategico. Spero che questa intervista vi dia una spinta per essere più curiosi ed avventurosi per arrivare dove volete.

@scatalanos

Cosa hai studiato?

Ho studiato alla Bocconi a Milano dove mi sono laureata in Business Administration. Ho poi continuato a studiare in Australia  dove ho ottenuto una Laurea Magistrale in International Business alla Macquarie University a Sidney.

Hai mai fatto uno stage?

Dopo aver finito gli studi, ho fatto il mio primo stage nell’ufficio stampa di Versace a Milano. È stata una delle migliori esperienze nella mia vita! Ho avuto la fortuna di lavorare con due managers geniali che mi hanno insegnato tanto. Inutile dire che incontrare e lavorare con Donatella Versace sarà sempre uno dei più bei momenti della mia carriera nella moda! Rimpiango di non aver fatto più stage quando ho iniziato l’università perché arricchiscono e aprono la mente.

Hai sempre voluto lavorare nella moda?

Quando ero più giovane, volevo vivere a New York e lavorare per le Nazioni Unite. Ho fatto il liceo linguistico per poter comunicare con la gente, ho girato il mondo per incontrare persone con culture diverse e finalmente ho studiato business per capire come funziona il mondo. Adoro la moda, la capisco e mi piace pensare che la respiro. Mi è sempre interessata la moda (creare album di ritagli a partire da riviste era uno dei miei hobby preferiti al liceo :)) però non pensavo mai che ci avrei lavorato perché non mi piace essere al centro dell’attenzione e ho sempre creduto che per lavorarci si doveva essere un po’ egocentrici. Fortunatamente, ho realizzato che si poteva fare la differenza anche da dietro le quinte!

Come ha iniziato la tua carriera nella moda? Puoi parlarci del tuo primo ruolo?

Dopo la mia laurea ho iniziato a cercare lavoro. Sfortunatamente a quel momento in Italia non si poteva trovare una posizione a contratto indeterminato in un’azienda senza averci fatto uno stage prima. Ecco perché ho iniziato a mandare curriculum per diversi ruoli in marketing, consulting e comunicazione. Sono stata selezionata per due posizioni di stagista: una per fare consulting finanziario presso una banca internazionale e l’altra per lavorare dall’ufficio stampa di Versace. Ripensandoci ora, quello fu un momento chiave, magari sarà perché non mi sentivo sicura di fare la consulente, però sono felice che la mia scelta sia ricaduta sulla posizione da Versace. Insieme ai miei fantastici capi e il mio team, ero responsabile di gestire e controllare i media (riviste, sitiweb..) in cui appariva il brand, mantenere le relazioni e rispondere alle richieste della stampa nazionale ed internazionale. Scrivere bene mi ha permesso di poter aiutare con le traduzioni, la redazione e la scrittura dei comunicati stampa. La parte più stressante, ma che mi dava una grande soddisfazione, è stata organizzare e pianificare le sfilate….un’incredibile scarica di adrenalina!

Da Mytheresa, hai iniziato come Product Editor prima di diventare Content & Campaign Strategist, come è stato questo salto?

Dopo due anni e mezzo nella produzione di contenuti, sentivo che non avevo abbastanza visibilità sul lato business e i numeri dell’azienda. La parte creativa non mi bastava più e la parte di business ed economia che veniva dagli studi, è iniziata a mancarmi.

In chi modo i tuoi studi di business ti hanno aiutato nel diventare Content & Campaign Strategist?

Penso che i miei studi hanno facilitato la mia capacità di lettura e comprensione dei numeri e a chiedermi sempre il perchè delle cose per avere una chiara visione d’insieme dell’azienda. All’università, ho imparato a pensare e essere strategica e come anticipare i bisogni analizzando i comportamenti degli utenti/consumatori. Questo modo di pensare si è rivelato vantaggioso in questo ruolo.

Non hai mai avuto l’impressione che ti mancasse della conoscenza perché non hai studiato moda?

Mai. Uno dovrebbe sempre provare ad imparare e scoprire cose che non conosce, non si finisce mai di imparare per cui non ho mai sentito che mi mancasse qualcosa…e se è stato il caso era sempre l’occasione per imparare di più. Ho imparato ad usare Google Analytics, Html e JavaScript…So che non sembra molto glamour però nell’e-commerce e nel digitale sono cose molto importanti.

Hai seguito un corso di Fashion Buying & Merchandising a University of the Arts London. A cosa ti è servito questo corso? Perché hai deciso di seguirlo? Avevi in mente di diventare buyer o merchandiser?

Sono una persona molto curiosa che vuole sempre imparare e capire ogni aspetto di un business. In e-commerce, il buying e il merchandising hanno due posti molto importanti: tante cose dipendono da questi dipartimenti quindi ho pensato che il corso dato dal London College of Fashion mi avrebbe insegnato le conoscenze basilari per capire queste due entità. Non ho mai considerato di diventare buyer o merchandiser, però penso che sia molto importante capire le difficoltà di altri dipartimenti per poter collaborare meglio con loro e facilitare le relazioni di business.

Hai lavorato a Milano, Monaco di Baviera ed ora sei a Dubai, pensi che sia necessario essere in una capitale della moda per farcela in questa industria?

Aiuta sicuramente perché c’è più esposizione. Ma poi, la digitalizzazione è un fenomeno globale, anche nel bel mezzo del deserto, quindi tutto è relativo. Alla fine è tutta questione di motivazione!

Ora sei Head of Online Content Marketing per Al Tayer Group, puoi parlarci del tuo ruolo?

L’azienda, un retailer importante nel Medio Oriente, sta effettuando una trasformazione digitale. Il mio ruolo consiste nell’ottenere il massimo valore dal contenuto online in un contesto commerciale attuando delle strategie su tutto il ciclo della produzione dei contenuti: dalla pianificazione, allo sviluppo e distribuzione fino all’analisi e al monitoraggio di tutti i contenuti: dalle homepage dei siti fino alla newsletter, il completamento del pagamento. Tutto per coinvolgere il cliente e portare alla vendita e alla crescita. E’ un ruolo molto dinamico e importante perchè ti espone a tutte le parti del business. Supervisiono lo sviluppo, a breve e lungo termine, di una strategia di contenuto chiara per ispirare e creare engagement con i visitatori dei siti e dell’app.

Che consiglio daresti ad una persona che non ha studiato moda ma che vuole lavorarci?

Di iniziare con uno stage e provare a lavorare in tutti i campi della moda per capire come funziona quest’industria. Siate umili e non aspettatevi un mondo tutto luccicante. Siate rispettosi, lavorate sodo, sorridete e ringraziate sempre la gente…avrete bisogno dell’aiuto di tutti se volete avere successo. Siate curiosi, fate domande e preparatevi a lavorare moto. L’innovazione digitale è molto importante nella moda in questi giorni, quindi cercate sempre di essere creativi e realistici e provate a convertire idee brillanti in esperienze indimenticabili per i vostri clienti. E soprattutto, divertitevi, godetevi ogni minuto e non prendetevi troppo sul serio…parliamo di moda dopo tutto!

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